Published 2 Marzo 2023 - in General

Gender gap: cos’è e come risolverlo

Gender gap: cos’è e come si può risolvere

Il gender gap è il divario di genere e, dunque, la diversità di condizioni e trattamento riservati agli uomini e alle donne.

Osservabile in molti ambiti della vita, il gender gap è particolarmente evidente in ambito lavorativo, e il termine gender pay gap, o salary gap, è stato coniato proprio per descrivere la differenza di retribuzione tra i due sessi.

A valutare l’entità del fenomeno è il Global Gender Gap Index del WEF (World Economic Forum).

Il gender gap in Italia

Per stilare il Global Gender Gap Index 2022, i ricercatori del WEF hanno preso in esame i dati di 146 Paesi. Per ogni Paese è stato esaminato il divario di genere in differenti ambiti: l’istruzione, la salute, la vita economica e politica.

Il risultato è stato tradotto in un indice che va da 0 (assenza di parità) a 1 (totale parità). A vincere il titolo di Paese più virtuoso è stata ancora una volta l’Islanda, dove vige la parità salariale obbligatoria per i lavoratori delle aziende con oltre 25 dipendenti.

Qual è la situazione del gender gap in Italia? Il nostro Paese è 63°, con un valore di 0,720 punti (nel 2021 era di 0,721) e con risultati più bassi rispetto a Nazioni quali l’Uganda e lo Zambia. Gli altri Stati europei sono molto lontani: la Germania è decima, la Francia 15esima e la Spagna 17esima.

Secondo gli esperti, ci vorranno 132 anni perché l’Italia colmi il gap di genere, contro i 60 della media europea e i 59 del Nord America.

A confermare l’esistenza di una situazione problematica è il Rapporto Inapp 2022. Nonostante la crescita dell’occupazione (che ha toccato il 60,5% nell’ottobre 2022), il divario resta ampio.

Gli uomini occupati sono il 69,5%, le donne il 51,4%; i disoccupati tra gli uomini sono il 6,8%, mentre tra le donne la percentuale è del 9,2% (prendendo in esame le fasce più giovani, le percentuali salgono rispettivamente al 27,7% e al 32,8%). Guardando alle nuove assunzioni avvenute nel primo semestre del 2022, il 49% delle donne è stata assunta part-time (contro il 26,2% degli uomini).

Il gender gap in Italia, limitatamente al lavoro, si traduce quindi in un più difficile accesso al lavoro e nella predominanza dei contratti precari e dei contratti a tempo parziale.

Cosa fare contro il gender gap

Le aziende hanno a disposizione numerosi strumenti per provare a colmare il gender gap, pareggiando o quantomeno avvicinando il trattamento riservato agli uomini e alle donne.

Tra le diverse soluzioni possibili:

  • la promozione di una cultura aziendale e di una formazione inclusiva, priva di pregiudizi e stereotipi;
  • l’adozione della parità salariale e, dunque, dell’identica retribuzione a parità di lavoro svolto;
  • la possibilità di accedere a ruoli dirigenziali, a prescindere dal sesso;
  • la promozione di iniziative volte a migliorare l’equilibrio tra vita professionale e vita privata;
  • la concessione di una maggiore flessibilità;
  • l’accesso al congedo di paternità, cosicché non siano solamente le donne ad assentarsi dal lavoro nei primi mesi di vita del bambino (in Spagna i papà hanno diritto come le mamme a 16 settimane di congedo retribuito al 100% e non trasferibile, di cui 6 settimane obbligatorie).

Per superare il gender gap, infatti, non basta assicurare a uomini e donne lo stesso stipendio. Un altro importante aspetto su cui intervenire è il welfare, statale e aziendale.

Inoltre, promuovere una cultura lavorativa e aziendale inclusiva contribuisce ad abbattere stereotipi e falsi miti di genere che contribuiscono a ridurre questo gap. In quest’ottica si muove Women4, il progetto di Gi Group a cui abbiamo aderito e che supportiamo nel più ampio impegno di Gi Group Holding per la diffusione e promozione del Lavoro Sostenibile.