Published 19 Aprile 2023 - in Management Advices Professional Insights

Chief Purpose Officer: il futuro per le aziende

Perché un Chief Purpose Officer è fondamentale nelle aziende del futuro

Annoverato tra le professioni emergenti del 2023, il Chief Purpose Officer (CPO) è un nuovo tipo di leader, profondamente legato al concetto di “purpose”.

La sua nascita e il suo successo affondano le radici nel mercato del lavoro attuale e, soprattutto, nei cambiamenti apportati dalla Generazione Z. Per i lavoratori più giovani, infatti, lo scopo sociale è fondamentale: l’azienda in cui lavorano deve essere socialmente e ambientalmente responsabile, affinché i suoi valori siano condivisibili. In caso contrario, un lavoratore su tre si dice disposto a licenziarsi.

Ma dove si inserisce in questo contesto il Chief Purpose Officer e come si svolge il suo lavoro?

Chief Purpose Officer: l’importanza dello scopo

Lo scopo di un’azienda, agli occhi della Gen Z, non deve limitarsi al profitto: chi appartiene a questa generazione è abituato a mobilitarsi per cause diverse, crede fortemente nel potere del dialogo e nella capacità che ciascuno ha di migliorare il mondo. Il datore di lavoro perfetto è dunque un datore di lavoro inclusivo, impegnato nella difesa dell’ambiente e attento al benessere dei lavoratori.

Lavorando in un’azienda con uno scopo sociale forte, i lavoratori delle nuove generazioni sentono di apportare benefici alla società.

Tuttavia, c’è ancora molta differenza tra le aziende che si impegnano autenticamente in uno scopo e le aziende che si limitano a definirlo e a parlarne. È il cosiddetto purpose gap, il divario tra l’abilità dell’azienda di parlare di scopo e la capacità di incorporarlo al suo interno, attraverso un processo decisionale strategico e un’attività operativa capace di apportare cambiamenti significativi.

Il Chief Purpose Officer nasce proprio per aiutare le organizzazioni a perseguire il loro “purpose”, per assicurarsi che i dipendenti siano allineati con esso, e per verificare che lo scopo sociale venga trasmesso in tutto ciò che l’azienda dice e fa.

Chief Purpose Officer: cosa fa

Il Chief Purpose Officer non si occupa solamente di creare e perseguire uno scopo sociale. Il suo lavoro comincia con l’analisi del brand e con l’identificazione dei valori che delineano la mission aziendale. Una volta che lo scopo è chiaramente articolato, lavora per assicurarsi che sia integrato nell’intera organizzazione.

Deve dunque integrare lo scopo nella strategia aziendale e assicurarsi che si rifletta in tutte le politiche e i processi dell’impresa, da come i prodotti vengono sviluppati al modo in cui i talenti vengono assunti.

Per garantire che lo scopo dell’azienda si rifletta in ogni sua azione, il CPO partecipa ai processi decisionali, propone iniziative che affrontano sfide sociali, ambientali, politiche ed etiche, e tiene traccia dell’impatto dell’azienda sulla società.

Tra le sue attività rientrano:

  • il coordinamento con i team che, all’interno dell’azienda, si occupano di inclusione, sostenibilità e responsabilità sociale d’impresa;
  • la partecipazione a riunioni strategiche;
  • lo sviluppo della strategia di comunicazione degli stakeholder;
  • il confronto con i dipendenti, per analizzare il modo in cui il loro ruolo riflette il purpose aziendale;
  • la revisione delle pratiche di assunzione, per garantire che i nuovi assunti riflettano lo scopo e i valori dell’azienda in termini di inclusività, uguaglianza e sostenibilità;
  • la revisione del processo di approvvigionamento e fornitura di prodotti da e verso aziende che condividono gli stessi valori.

Il ruolo del Chief Purpose Officer nel futuro delle aziende

La figura del Chief Purpose Officer è presente in grandi realtà multinazionali ma, in un futuro prossimo, giocherà un ruolo chiave anche nelle PMI. Il CPO è un leader che sa ispirare il team, e che crea un clima di fiducia all’interno dell’azienda, ma anche tra i clienti attuali e futuri.

Ciò che è più determinante, tuttavia, è il peso che i dipendenti danno allo scopo sociale. I giovani lavoratori sono disposti ad abbandonare il loro posto, a favore di aziende che hanno a cuore tematiche sociali e culturali.

Il Chief Purpose Officer può dunque essere un aiuto a prevenire fenomeni come la Great Resignation, in quanto capace di incrementare i livelli di retention: se un dipendente riconosce il purpose di un’azienda, si sente maggiormente coinvolto, lavora più felicemente, è produttivo e ha voglia di restare.

Inoltre, l’impresa può trarre vantaggio dall’assunzione di un CPO se:

  • cerca una guida che possa aiutarla a prendere decisioni responsabili;
  • vuole migliorare la soddisfazione e la motivazione dei dipendenti;
  • vuole attrarre e trattenere i talenti;
  • intende assumere e trattenere i lavoratori della Gen Z;
  • mira ad aumentare la fedeltà dei suoi clienti.