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Published 4 Settembre 2023 - in Knowledge Center

Continuous feedback: perché potrebbe fare la differenza

L’importanza e i vantaggi del continuous feedback

Fare carriera è un obiettivo comune a tanti professionisti. Per realizzarlo, tuttavia, è necessario che vengano forniti ai collaboratori feedback puntuali e costanti: solo conoscendo i propri punti di forza e di debolezza una persona può migliorare e, conseguentemente, crescere professionalmente.

Il continuous feedback è un approccio alla gestione delle prestazioni e dello sviluppo dei componenti dei vari team di lavoro che prevede feedback regolari e costanti, sia positivi che negativi, lungo tutto l’arco dell’anno.

Questo approccio si discosta dalla tradizionale pratica annuale delle valutazioni delle prestazioni, in cui i dipendenti ricevono un feedback dettagliato una o due volte all’anno. Il principio su cui si fonda? L’importanza che commenti regolari e frequenti hanno sul miglioramento, l’adattamento e la crescita dei lavoratori.

I dipendenti vogliono ricevere feedback

Il 75% dei dipendenti che riceve feedback ritiene che siano incredibilmente importanti per il suo lavoro. A dirlo è una ricerca di Oak Engage, che fornisce altri spunti interessanti: il 45% dei dipendenti apprezza anche il feedback di colleghi e clienti, ma meno del 30% degli intervistati sostiene di ricevere feedback continui sul lavoro svolto.

Tuttavia, i feedback in sé non bastano. Perché siano funzionali, ed efficaci, un’azienda non deve considerarli come un’attività da spuntare: è necessario anzi che comprenda la loro importanza, e la necessità che le valutazioni vengano svolte costantemente durante l’anno.

I vantaggi del continuous feedback

Il principale vantaggio del continuous feedback è il miglioramento dell’efficienza dei lavoratori. Secondo un sondaggio condotto da Gallup, i manager che hanno ricevuto feedback sui loro punti di forza hanno mostrato una redditività dell’8,9% maggiore e un tasso di turnover minore del 14,9% rispetto a chi non li hai mai ricevuti. L’era dello stipendio come unica forma di riconoscimento è dunque finita, specialmente quando si prendono in esame i Millennials e la Gen Z.

Secondo un’altra indagine di Gallup, le aziende che hanno adottato la pratica del continuous feedback hanno tassi di turnover del 14,9% inferiori rispetto a quelle che non lo hanno fatto. Più le persone vedono riconosciuto il loro lavoro, più si sentono motivate. E, più il feedback è tempestivo, più viene apprezzato in quanto il suo valore viene percepito come maggiore. Questo aumenta l’attaccamento del collaboratore nei confronti del team e dell’azienda, riducendo il tasso di abbandono.

Inoltre, il continuous feedback favorisce la crescita dei talenti, in quanto facilita conversazioni regolari sui progressi fatti e sugli obiettivi raggiunti. Poiché gli Objectives and key results (obiettivi e risultati chiave) a breve e lungo termine sono una parte fondamentale di qualsiasi strategia di feedback di successo, i collaboratori assumono un ruolo attivo nella definizione e nella discussione dei goal con i manager, il che implica una loro crescita. Senza contare che, grazie a conversazioni aperte e oneste, il feedback continuo aiuta ad affrontare i problemi prima che minaccino il successo del progetto o del team, o che si traducano in un elevato turnover aziendale.

Sempre secondo Gallup, avere conversazioni sullo sviluppo può migliorare anche il coinvolgimento dei componenti dei team, il cui operato diventa dunque più produttivo e redditizio. Infine, migliora le relazioni. Il motivo? I feedback rendono vulnerabili le persone: chi li fornisce deve trovare il coraggio di condividere le sue osservazioni, chi li riceve deve essere aperto ad ascoltare l’opinione di qualcun altro sulle sue prestazioni e i suoi comportamenti. Ed è proprio questa vulnerabilità che rafforza i legami.

A suggerire l’efficacia dei feedback sono numerosi studi. I lavoratori che sentono che la loro voce viene ascoltata hanno circa 4,6 volte più probabilità di svolgere al meglio il loro lavoro rispetto ai lavoratori che non si sentono considerati o importanti: se ascoltate e responsabilizzate, le persone lavorano infatti con più entusiasmo per il successo dell’organizzazione. Sono invece 4 su 10 i lavoratori che – ricevendo poco o nessun feedback – si dicono disposti a lasciare il lavoro per cercarne uno nuovo. Ciò non vale solo per i feedback positivi: il 92% degli intervistati concorda sul fatto che ricevere un feedback negativo ma costruttivo può supportare la loro carriera, aiutandoli ad essere professionisti migliori.