Come può essere applicata l’Intelligenza Artificiale nel settore HR?
AI (Artificial Intelligence) è un termine con il quale aziende e manager, non soltanto del settore IT, hanno cominciato a familiarizzare. Del resto le applicazioni dell’Intelligenza Artificiale ormai toccano vari aspetti della vita quotidiana: dall’intrattenimento (basti pensare ai contenuti come film e musica, suggeriti sulla base delle precedenti fruizioni) fino alla Smart Home governata dall’assistente vocale, come Alexa o Google Assistant. Ma qual è il ruolo dell’Intelligenza Artificiale nelle aziende?
AI: cos’è
L’Intelligenza Artificiale è un ramo relativamente recente della computer science, il cui focus è lo sviluppo di hardware e software capaci di apprendere, perseguendo autonomamente una finalità impostata.
Per sviluppare tali capacità human-oriented, la macchina deve saper comprendere ed elaborare il linguaggio naturale attraverso NLP, ovvero il Natural Language Processing.
In pratica, a differenza dei programmi software basati sulla programmazione, ovvero sulla creazione di codici che scrivono come deve funzionare la macchina, l’AI usa le tecniche di apprendimento attraverso la definizione di algoritmi. Questi algoritmi contengono quantità enormi di dati dei quali il sistema si nutre per sviluppare le proprie capacità di apprendimento attraverso il machine learning.
Intelligenza artificiale: applicazioni nel settore HR
Le aziende di vari settori fanno ormai affidamento sull’Intelligenza Artificiale per monitorare e automatizzare alcuni processi. Basti pensare alle segnalazioni che gli istituti di credito inviano relativamente ai movimenti sospetti sulle carte di credito: tali segnalazioni sono frutto del ‘lavoro’ di un algoritmo addestrato alla tutela dei clienti, tramite la rilevazione di possibili frodi.
Ma è soprattutto nell’ambito HR che l’Intelligenza Artificiale si mette al servizio dell’azienda con maggiore efficacia. Per quanto possa suonare strano, le Risorse Umane possono soltanto trarre benefici dalla macchina, in grado di ottimizzare alcuni processi del loro lavoro. L’Intelligenza Artificiale diventa uno strumento di alleggerimento di alcune attività di routine e lascia così il tempo all’Intelligenza Umana di curare i rapporti con le persone.
Intelligenza Artificiale e recruiting
La fase di ricerca del candidato è impegnativa, in termini di tempo, per il team HR. Tuttavia si tratta di un’attività strategica che non può essere svolta superficialmente. L’ausilio di strumenti di Intelligenza Artificiale, infatti, consente di velocizzare molte attività meccaniche e ripetitive, permettendo al recruiter di dedicarsi in modo approfondito alle operazioni dove il suo contributo apporta un reale valore aggiunto e rendendo l’intero processo più efficiente.
Analizzare i CV attraverso una lettura rapida, ad esempio, può offrire risultati non validi, come non riuscire a trovare l’effettiva corrispondenza tra competenze offerte e capacità richiesta. Se l’azienda ha bisogno di una risorsa con un determinato livello di conoscenza di un software specifico, una delle prime analisi è quella di uno screening dei propri dipendenti aventi questa skill al fine di verificare il grado della competenza in relazione agli anni di utilizzo del programma.
In questo caso il supporto dell’Intelligenza Artificiale nella selezione di una rosa di candidati idonei è determinante e permette ai responsabili HR di prendere del tempo per analisi di approfondimento e per la scelta finale, attività per le quali l’esperienza del recruiter è essenziale.
Qui di seguito sono sintetizzati i vantaggi dell’uso dell’Intelligenza Artificiale nel processo di recruiting:
- contenimento dei costi, grazie alla riduzione del tempo dedicato alle attività “time consuming” e ripetitive;
- aumento della qualità della selezione tramite strumenti che permettono un’analisi più profonda e oggettiva dei candidati, anche in termini di predittività della performance;
- riduzione del time to hire;
- automazione del processo di feedback ai candidati.
Come implementare l’IA nel settore HR
Per sfruttare a pieno le potenzialità dell’Intelligenza Artificiale nel settore HR, è necessario procedere secondo uno schema ben preciso.
Innanzitutto, è bene individuare le criticità all’interno dell’organizzazione, poiché l’IA deve essere questo: uno strumento volto alla risoluzione dei problemi.
A seconda di quale area delle Risorse Umane è più debole, si può sfruttare l’Intelligenza Artificiale per:
- migliorare la gestione del tempo;
- velocizzare e migliorare la selezione e l’acquisizione dei talenti;
- ottimizzare l’onboarding.
Semplicemente navigando sul Web, è possibile trovare diversi strumenti che impiegano l’IA per migliorare le criticità individuate. Tuttavia, è necessario valutare bene i costi: ci sono prodotti accessibili, altri che richiedono investimenti importanti. L’ideale è procedere per gradi, così da comprendere se l’Intelligenza Artificiale può sostenere realmente l’attività del reparto HR in modo sostenibile.
Inoltre, è importante verificare le competenze del team HR: affinché l’IA sia utile, i lavoratori coinvolti devono saperla utilizzare. In caso contrario, bisognerà organizzare attività formative ad hoc.
Infine, i risultati devono essere monitorati: se l’IA funziona, con ogni probabilità si noteranno una produttività maggiore, una riduzione dei costi e/o una maggiore motivazione dei lavoratori. Per questo motivo, analisi e report HR sono fondamentali.
Intelligenza Artificiale e chatbot
Le tecnologie di AI più sofisticate contemplano l’uso di sistemi di ingaggio in grado di comprendere real-time il ‘sentiment’ delle persone: i chatbot. I ‘robot per la conversazione’ possono diventare, in ottica HR, preziosi alleati virtuali in grado di ascoltare, comprendere e decifrare le comunicazioni fra risorse e azienda.
Dal lato del collaboratore, interagire con l’assistente virtuale, specialmente in forma anonima, permetterebbe di affrontare liberamente questioni legate al percorso di carriera, agli incentivi economici e al welfare.
Lato azienda, con l’analisi delle conversazioni operata dall’Intelligenza Artificiale, il settore HR potrebbe raccogliere una mole significativa di dati di prima mano, utili per individuare quali siano le esigenze più urgenti del personale e quali le leve più efficaci per rafforzare la cultura aziendale.
In questo modo, l’azienda avrebbe la possibilità di intercettare i bisogni reali dei propri collaboratori e dello staff, ottimizzando la gestione del budget destinato agli investimenti per le risorse umane e, al contempo, risulterebbe altamente performante nel raggiungimento degli obiettivi di Employee Retention.