Un’azienda con una leadership empatica è un’azienda più sicura.
Secondo lo studio “Psychological Safety Levels the Playing Field for Employees” del Boston Consulting Group (BCG), quando l’ambiente è psicologicamente sicuro il rischio di abbandono si riduce di 2,7 volte. La sensazione di poter raggiungere il pieno potenziale aumenta invece di tre volte, la motivazione di 2,4 e la felicità complessiva di 2,9.
Non solo: una leadership empatica aumenta anche la creatività, l’innovazione e le performance organizzative nel loro complesso. Lo sanno bene le grandi aziende che, di tale modalità di leadership, hanno fatto il loro punto di forza. E che hanno tradotto l’empatia in particolari declinazioni.
Microsoft ha creato un programma, denominato “Microsoft Garage”, che incoraggia e supporta i lavori secondari e le idee creative dei dipendenti, consentendo ai lavoratori di qualsiasi reparto di fare brainstorming, e di pianificare e sviluppare progetti al di fuori della loro mansione in azienda. Altre aziende, invece, si sono concentrate sul benessere dei dipendenti. Procter & Gamble permette ai lavoratori di prendersi fino a tre mesi di ferie periodiche senza retribuzione, ma con benefit continui, in caso stiano affrontando un momento di difficoltà: in questo modo i dipendenti possono prendersi del tempo per le loro esigenze personali, e l’azienda non perde profili preziosi. Apple dà priorità alla salute dei dipendenti e offre alla sua forza lavoro, all’interno dell’headquarter, un centro benessere con dottori, fisioterapisti, chiropratici e dietologi, cui possono accedere anche i lavoratori part-time e da remoto.
In un contesto in cui le aspettative dei lavoratori stanno evolvendo rapidamente, la leadership empatica si dimostra dunque un elemento cruciale per le aziende che vogliono prosperare. Un approccio empatico crea infatti un ambiente di lavoro sicuro e inclusivo, che favorisce il benessere, la motivazione e la produttività.