Cos’è e come funziona il test di autovalutazione professionale
Secondo un rapporto della Society for Human Resource Management (SHRM), l’82% delle aziende utilizza test di valutazione pre-assunzione: il 54% degli intervistati ha dichiarato di usare le Job Simulation, il 51% i test di Cultural Fit.
Nel passato, tali test venivano utilizzati per posizioni di leadership esecutiva e di medio livello, mentre oggi sono comunemente impiegati per lavori entry-level. I test di autovalutazione professionale godono di una popolarità crescente, basti pensare che il MAPP Test (che promette di individuare la carriera perfetta per la propria personalità e le proprie competenze) nel 2021 era già stato scelto da 8 milioni di persone nel mondo.
Strumento che consente alle persone di valutare le loro competenze, capacità, interessi e attitudini in ambito lavorativo, il test di autovalutazione professionale può essere utilizzato per orientarsi nella scelta di una carriera, identificare punti di forza e aree di miglioramento, pianificare lo sviluppo professionale e per diversi altri scopi. La sua valenza, però, non è assoluta.
Perché fare i test di autovalutazione pre-assunzione
I test di autovalutazione danno l’opportunità di dimostrare le proprie capacità e la propria idoneità per un certo ruolo. Che si tratti di capacità di problem solving, competenze tecniche o tratti della personalità, i test possono evidenziare i punti di forza in modo più efficace e completo rispetto a un cv. Questo perché, anziché sul background e sul network, si concentrano sulle skills, sulle competenze trasversali e sul potenziale, a vantaggio di quei candidati che – sebbene privi di qualifiche tradizionali – possiedono tutte le competenze richieste da un certo ruolo.
Grazie ai test di autovalutazione, i datori di lavoro possono identificare i candidati più adatti alla posizione e alla cultura aziendale, mentre i talenti, a loro volta, possono orientarsi verso ruoli adatti alle loro capacità e alla loro personalità, ottenendo una miglior soddisfazione e un successo maggiore.
I contro dei test di autovalutazione pre-assunzione
I test di valutazione possono essere lunghi e impegnativi. Per i candidati che devono destreggiarsi tra diverse domande di lavoro, il tempo necessario per completarli può rappresentare un onere significativo. Inoltre, non tutti danno il loro meglio in condizioni di prova e, inoltre, ansia e stress possono influenzare le prestazioni, portando potenzialmente a risultati che non riflettono accuratamente le proprie capacità o la propria idoneità al ruolo.
Infine, generalmente i candidati non ricevono riscontro circa le prestazioni dei testi di autovalutazione. E, questa mancanza di feedback, può essere frustrante e creare incertezza.
Test di autovalutazione dei dipendenti: pro e contro
Oltre che in fase di Recruiting, i test di autovalutazione possono essere proposti ai dipendenti già in forze presso l’azienda.
Uno dei principali vantaggi dell’autovalutazione è la capacità di questo strumento di aumentare il coinvolgimento e la motivazione dei dipendenti. Due aspetti, questi, direttamente correlati alla redditività aziendale: le aziende con una forza lavoro altamente impegnata sono il 21% più redditizie e il 17% più produttive rispetto alle aziende con personale disimpegnato.
Consentendo ai dipendenti di riflettere sulle proprie prestazioni, l’autovalutazione può aiutarli a identificare i loro punti di forza, di debolezza, gli obiettivi e le esigenze di apprendimento, tutti aspetti che possono aumentare autoconsapevolezza e fiducia. Non solo: l’autovalutazione può anche promuovere una cultura di miglioramento continuo, in cui i dipendenti sono incoraggiati a fare meglio.
Tuttavia, l’autovalutazione presenta anche alcuni svantaggi che devono essere considerati. Una delle principali sfide riguarda la sua validità e affidabilità: alcuni dipendenti potrebbero sopravvalutare o sottostimare le proprie prestazioni, a causa della mancanza di obiettività, di pregiudizi o di bassa autostima. Ciò può comportare valutazioni imprecise o incoerenti che non riflettono la qualità effettiva o l’impatto del loro lavoro. Inoltre, l’autovalutazione può essere influenzata da vari fattori, come la chiarezza dei criteri, la frequenza e la tempistica del processo, il formato e lo stile delle domande, nonché il feedback e il supporto forniti dall’organizzazione. Se questi fattori non sono ben allineati con gli obiettivi e le aspettative del sistema di valutazione delle prestazioni, l’autovalutazione può diventare un esercizio inutile o persino frustrante.