Top Manager & utilizzo corretto dei social: reputation, rischi, visibilità
Sono circa 5,17 miliardi le persone che, nel mondo, usano i social media. Facebook è la prima piattaforma (89%), Instagram la seconda (80%).
Analizzando gli utenti per titolo di studio, si evince che il 70% dei laureati utilizza Facebook, il 55% Instagram, l’89% YouTube3. A dimostrazione del successo delle piattaforme nella fascia più istruita della popolazione, vi è il report di Influential Executive: il 70% dei CEO di aziende Fortune – ovvero, le organizzazioni che si collocano tra le prime 500 al mondo per il fatturato annuo – possiede un profilo personale su una o più piattaforme tra LinkedIn, X, Instagram e Facebook.
Una percentuale, questa, cresciuta del 13% in soli due anni. Sono dunque sempre di più i Top Manager che trovano vantaggioso utilizzare i social media per raggiungere gli obiettivi aziendali, e per posizionarsi come leader di pensiero.
Secondo la stessa ricerca condotta da Influential Executive, la piattaforma più gettonata tra amministratori delegati e leader aziendali è LinkedIn, utilizzata dal 97% di loro, seguita da Instagram, che è in costante crescita: infatti, se nel 2020 solamente il 6% dei Top Manager aveva un profilo personale, oggi la percentuale è del 14%.
Ma quali sono i rischi dell’utilizzo dei social media, e come utilizzarli correttamente quando si occupa una posizione lavorativa di rilievo?
I rischi reputazionali
Le aspettative delle persone, specialmente dei dipendenti, nei confronti dei dirigenti aziendali sono alte. Secondo l’Edelman Trust Barometer 2024, il 62% degli intervistati chiede che i Top Manager non solo governino i cambiamenti aziendali, ma intervengano e agiscano anche sui cambiamenti sociali. Per questo motivo, l’82% vorrebbe che i CEO affrontassero pubblicamente il tema delle skills lavorative, il 79% quello dell’uso etico della tecnologia, il 78% il tema dell’automazione sul luogo di lavoro.
Edizioni precedenti del report evidenziavano come, il 77% dei consumatori, si fidi di più di un marchio i cui Top Manager hanno profili personali sui social media. Mentre, il 50% dei Millennials, si aspetta che chi occupa una posizione di rilievo parli apertamente di questioni sociali.
Ma se utilizzare i social media per un Top Manager è importante, prestare attenzione è fondamentale. Gli utenti chiedono che, sui social, vengano condivise storie reali e autentiche: non chiedono post autoreferenziali, o elenchi di successi spesso gonfiati.
Le parole d’ordine, dunque, sono due: costanza e coerenza. Il più grosso errore è comportarsi diversamente da come si parla: grandi promesse e previsioni eccessivamente ottimistiche generano aspettative negli stakeholder e, il rischio, è che le persone perdano fiducia nel Top Manager.
L’importanza dei social media per i Top Manager
In generale, gli account personali sui social media possono essere una risorsa per la promozione di brand e aziende. Nello specifico, gli account dei Top Manager possono fare la differenza per gli sforzi di personal branding.
I social media, infatti, umanizzano l’azienda. Un Top Manager che comunica direttamente con il pubblico rende l’organizzazione più riconoscibile e affidabile agli occhi dei consumatori, che avvertono un senso di vicinanza ed empatia. Il dirigente diventa così il miglior sostenitore del brand per cui lavora, a tutto vantaggio della visibilità.
Non solo: essere presenti sui social network consente ai Top Manager di raccogliere in prima persona informazioni sul mercato e sui consumatori, e di conoscere le preferenze degli utenti attraverso feedback in tempo reale.
Top Manager e social media: le best practices
Per raggiungere gli obiettivi personali e aziendali, i Top Manager – sui social media – devono essere autentici e coerenti.
I post autentici sono un ottimo modo per umanizzare l’azienda e le persone che la gestiscono. CEO e dirigenti possono condividere dettagli personali (traguardi raggiunti e interessi personali) per favorire una connessione più profonda con il pubblico della loro azienda, ma devono prestare attenzione affinché i loro gesti e ciò che postano sia coerente con quanto professano.
Grazie ai social media, infatti, i Top Manager possono agire come leader di pensiero per aumentare il coinvolgimento del pubblico e per migliorare le relazioni. Gli utenti devono sapere che, consultando quel profilo, possono conoscere più a fondo un argomento o un settore, in quanto il professionista che lo gestisce ne è un massimo esperto.
Non meno importante rispetto alla leadership di pensiero, vi è infine la leadership sociale, che si riferisce alla capacità di influenzare e guidare gruppi di individui all’interno di una comunità o società più ampia, spesso con l’obiettivo di promuovere il cambiamento sociale, l’inclusione e il benessere collettivo. A differenza della leadership tradizionale, che può essere maggiormente orientata agli obiettivi organizzativi e alla gestione, la leadership sociale si concentra su aspetti come l’equità, la giustizia sociale e la coesione comunitaria. Argomenti, questi, a cui i consumatori sono sempre più attenti. E che, sui social, rappresentano un’ottima leva comunicativa.