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Published 7 Agosto 2023 - in Knowledge Center

Controfferta di lavoro: accettare o rifiutare?

5 domande da porsi quando si considera una controfferta di lavoro

Hai deciso di cambiare lavoro ma, quando ormai la tua mente è proiettata altrove, una controfferta scombina i tuoi piani? Può succedere che, nel momento in cui si consegnano le dimissioni, il datore di lavoro faccia una controproposta, offrendo aumenti, benefit, una promozione o nuove responsabilità, per provare a trattenere un talento che non vuole perdere.

Cosa fare a questo punto? Il consiglio è quello di riflettere bene su tutte le opzioni a disposizione. Devi chiederti perché hai cercato una nuova opportunità, se la controproposta soddisfa le tue esigenze, ma anche provare a capire perché l’azienda ha avanzato una controfferta. Di seguito abbiamo raccolto qualche domanda che è utile farsi per aiutare a prendere una decisione più consapevole.

1. Perché hai scelto di cambiare lavoro?

La decisione di cambiare lavoro è spesso una decisione sofferta, che sottintende motivazioni forti. Cambiare, infatti, non è mai facile: in genere si sceglie di farlo per questioni economiche, per l’impossibilità di crescere nell’azienda attuale o perché non ci si riconosce più nei valori aziendali. Va da sé che la motivazione alla base della propria decisione sia determinante nel momento in cui si riceve una controfferta. Se vuoi cambiare per ottenere uno stipendio migliore, una controproposta con un aumento può convincerti a restare. Se però non ti rispecchi più nei valori aziendali, magari per sopraggiunti cambiamenti, difficilmente una controfferta potrà farti tornare indietro.

Secondo Forbes, il 50-80% dei lavoratori che accettano una controfferta lascia l’azienda nei successivi 6 mesi a causa di problemi ricorrenti. I dati sono rafforzati dalla ricerca del Wall Street Journal, secondo cui le controfferte vengono accettate dal 30% dai manager. Tuttavia, 12 mesi dopo l’accettazione, solamente il 10% di loro lavora ancora nell’azienda attuale.

2. La controfferta è sincera?

Se pensi che il tuo datore di lavoro ti abbia sottovalutato troppo a lungo, una controfferta può coglierti di sorpresa. Prova a chiederti se ti è stata fatta perché l’azienda vuole davvero trattenerti, così da non perdere le tue skill e il tuo know-how, o se la motivazione risiede piuttosto nell’impegno che una nuova assunzione richiederebbe. Quindi, prima di rifiutare l’offerta di lavoro di un’altra azienda, assicurati che la tua ti sia trattenendo per i giusti motivi.

3. Hai riflettuto a fondo su entrambe le soluzioni?

Riflettere bene su ogni aspetto è fondamentale, quando devi considerare una controfferta di lavoro.

Il 29% dei datori di lavoro avanza controfferte per mantenere i suoi talenti migliori, soprattutto nel settore tecnologico e finanziario (dove le controproposte riguardano rispettivamente il 34% e il 56% dei licenziamenti). È possibile quindi sentirsi gratificati, e scegliere di restare. Oppure si può scegliere di restare per il rapporto con i colleghi, o per senso di lealtà nei confronti dell’azienda. È dunque necessario separare le questioni emotive da quelle razionali, prendendosi qualche giorno per riflettere. Crea un elenco di pro e contro, parlane con qualcuno di cui ti fidi, e cerca di concentrarti sui motivi per cui hai scelto di cambiare lavoro.

4. Perché ti stanno offrendo un aumento?

Molto spesso, insieme a una controfferta, arriva anche la proposta di un aumento importante. Ma è davvero una decisione dettata dai soldi, la tua? E perché il datore di lavoro ha aspettato fino alle tue dimissioni, per offrirti condizioni economiche migliori? Un aumento dovrebbe essere dettato dalla volontà di premiare il lavoratore e dal riconoscimento del suo contributo. Offrirglielo quando manifesta la volontà di lasciare l’azienda può essere una scelta di comodo: è sicuramente più economico e più semplice pagare un talento per trattenerlo, piuttosto che investire nel recruiting e nella formazione di un nuovo candidato.

5. Cosa ti rende più felice?

Se la sola idea di cominciare un nuovo lavoro ti fa sentire appagato e felice, probabilmente non dovresti accettare la controproposta. Se invece la controfferta ti dà quello che cerchi, restare potrebbe essere la soluzione migliore.

Rifiutare una controfferta non sempre è l’opzione da preferire, ma neppure accettarla lo è: tutto dipende dalle tue valutazioni personali, dal motivo per cui hai valutato di cambiare lavoro, e da quello che effettivamente ti viene proposto per convincerti a restare.

Fonte: https://blog.gitnux.com/accepting-a-counter-offer-statistics/