Transizione sostenibile: le competenze richieste nel Banking & Finance
Le competenze richieste nel settore Banking & Finance sono in costante evoluzione e la trasformazione digitale è il principale motore di questi cambiamenti.
Secondo un rapporto di Multiverse, l’83% dei dipendenti del mondo bancario e finanziario ritiene che i posti di lavoro saranno influenzati in modo significativo dalla digitalizzazione, mentre il 64% pensa che i colleghi senza competenze in materia digitale siano maggiormente a rischio licenziamento.
Lo stesso report fornisce importanti indicazioni sull’impatto che la mancanza di tali skill ha: secondo l’87% l’assenza di competenze digitali incide sulla produttività, mentre secondo l’88% la presenza di tali conoscenze ha un ruolo cruciale nella fidelizzazione dei dipendenti, contribuendo a creare un ambiente di lavoro più stimolante e appagante, che a sua volta riduce il turnover e migliora l’engagement del personale.
La digitalizzazione come strumento di Employee Retention
Sulla scia della pandemia globale, che ha visto le banche chiudere filiali e molte persone passare all’online banking, le iniziative di trasformazione digitale sono in vetta alle priorità.
Proprio uno studio pubblicato sul Journal of Law and Sustainable Development dimostra come la Digital Transformation possa essere un fattore determinante per trattenere i migliori talenti e per determinare la stabilità futura dell’organizzazione stessa. Il 94% dei Product Manager afferma, infatti, d’essere disposto a lasciare la posizione attuale per lavorare in una banca dotata di una tecnologia migliore, mentre il 92% cambierebbe lavoro se trovasse un istituto con obiettivi di trasformazione più ambiziosi.
In un ambiente in cui la tecnologia sta modellando i settori più velocemente che mai e dove il miglioramento delle competenze della forza lavoro rimane una sfida, le banche devono comprendere di non poter competere a lungo termine senza una tecnologia potente e dipendenti qualificati in grado di utilizzarla a dovere.
Non solo competenze digitali: le altre skill richieste dagli istituti di credito
Il settore Banking & Finance, per come è concepito oggi, necessita dunque di talenti dalle spiccate abilità digitali. Ma non sono queste le uniche competenze richieste.
Gli istituti di credito, specialmente nel settore Private e Wealth Management, cercano professionisti con competenze trasversali, che siano un punto di riferimento per il cliente e per l’intero nucleo familiare. Il motivo? Lo sguardo è sempre più rivolto all’asset allocation in senso allargato, ed è orientato anche alla gestione successoria: per questo motivo, e per la necessità di ascoltare le esigenze del cliente e dei suoi familiari, skill quali le capacità relazionali, l’ascolto attivo e l’empatia giocano un ruolo fondamentale.
Un’altra competenza, indispensabile nel settore Banking & Finance, è la conoscenza (costantemente aggiornata) delle normative, soprattutto in termini di compliance rispetto alle norme antiriciclaggio.
Sul fronte delle capacità digitali, secondo il Salary Calculator di Morgan McKinley, le competenze più richieste sono l’analisi degli investimenti e la Data Analysis.
L’analisi degli investimenti aiuta l’azienda a valutare correttamente questi ultimi, prendendo in considerazione le tendenze del settore e i cicli economici, identificando opportunità, anticipando le performance future e contribuendo a definire la strategia di gestione del portafoglio. La data analysis è importante perché le istituzioni bancarie e finanziarie fanno sempre più affidamento sui dati per guidare il processo decisionale. È importante, dunque, per i nuovi talenti, essere abili nell’utilizzo di strumenti come Python e R per estrarre informazioni significative da dati finanziari complessi.
Infine, spiccano tra le competenze necessarie le capacità di Risk Assessments: i talenti devono saper identificare, analizzare e valutare i rischi finanziari, come il rischio di credito, il rischio di mercato e il rischio operativo, per poter operare nel settore Banking & Finance.
I trend del settore bancario (tradizionale e digitale)
Le banche tradizionali – e dunque le banche con una presenza fisica sul territorio – sono ancora l’istituto finanziario predominante, quello in cui le persone tengono i loro conti bancari primari. Tuttavia, la loro portata sta diminuendo.
In Italia, nel 2023, hanno chiuso 826 sportelli: a fine 2022 erano stati 677. Il 41,5% dei comuni non ospita più sportelli bancari, e sono 6 milioni gli italiani che vivono in comuni in cui è presente un solo sportello. Ciò è dovuto alla sempre maggior diffusione dell’online banking. Per questo motivo, anche le banche tradizionali sono chiamate ad offrire applicazioni mobili intuitive e complete, con cui i consumatori possano completare transazioni bancarie di base come trasferire fondi tra conti, controllare i saldi ed effettuare depositi tramite assegno. Tuttavia, la loro caratteristica primaria resta la presenza fisica, con la possibilità per il correntista di interagire dal vivo col personale bancario.
Il Digital Banking, privo di filiali, comprende invece un’ampia gamma di piattaforme mobili e online che forniscono servizi bancari. Scelto dal 15,1% degli utenti nel 2017, la sua percentuale nel 2023 ha raggiunto il 48%.
Le innovazioni nel settore bancario digitale stanno cambiando anche il modo in cui paghiamo. I portafogli digitali, le piattaforme di pagamento mobile e le opzioni di pagamento contactless continuano a crescere in popolarità, trasformando il panorama dei pagamenti e offrendo ai consumatori più possibilità di scelta. Anche la tecnologia biometrica, specialmente nel mercato anglosassone, è sempre più diffusa: ci sono supermercati che consentono di pagare con l’impronta digitale e banche che autorizzano i prestiti con una rapida scansione oculare.
Un’ultima tendenza del digital banking è l’uso dell’intelligenza artificiale per supportare le esigenze bancarie quotidiane. Molti servizi bancari digitali stanno implementando la tecnologia nelle loro piattaforme, per attività di marketing e di gestione del rischio, per migliorare l’esperienza del cliente e per aumentare la produttività senza aggiungere costi. Un trend, questo, che si affermerà sempre di più negli anni a venire.