L’eccellenza attrae talenti: i distretti industriali specializzati
A dispetto della concorrenza internazionale, il tessuto manifatturiero italiano resta solido e vivo. Le strette relazioni con il territorio e la cura della filiera, infatti, hanno permesso al modello italiano di sopravvivere alla pressione concorrenziale dei Paesi emergenti. E il merito va ai cosiddetti distretti industriali specializzati.
Alcuni esempi virtuosi dei tanti distretti industriali specializzati nel nostro Paese sono la Brianza e il Veneto per il mobile, Firenze per la pelletteria e le calzature, Torino per l’automotive. Anno dopo anno, i ricavi delle imprese che operano in questi settori crescono, molto di più e molto più velocemente rispetto ai ricavi delle imprese che non ne fanno parte. A dirlo è l’ultimo report di Intesa San Paolo, che dimostra quanto i distretti industriali specializzati siano attrattivi per i talenti.
I vantaggi competitivi dei distretti industriali specializzati
Tipici dell’economia industriale italiana, i distretti industriali sono aree territoriali ad elevata concentrazione di PMI specializzate, con cicli produttivi interdipendenti e un forte legame con l’ambiente socioeconomico in cui sono site. Secondo il più recente censimento Istat, i distretti industriali rappresentano il 23,1% dei sistemi locali del lavoro (SLL) e occupano il 24,5% della forza lavoro.
La loro competitività risiede nell’organizzazione produttiva: la scomposizione in fasi del ciclo produttivo e la specializzazione nell’esecuzione di ogni fase, infatti, consentono alle imprese di restare competitive, flessibili e innovative. Inoltre, questa organizzazione ben strutturata permette di conseguire economie di scala e di apprendimento che riducono i costi per unità e favoriscono l’aumento della produttività, mentre la distribuzione in diverse unità della capacità produttiva aiuta le aziende a variare rapidamente volumi e qualità di produzione. Infine, le realtà appartenenti ai distretti industriali specializzati sono caratterizzate da un elevato grado di innovazione: la prossimità delle diverse imprese coinvolte favorisce infatti la creazione e la diffusione del know-how. L’innovazione, dunque, non sta tanto nella capacità di introdurre radicali trasformazioni, quanto nella capacità di migliorare prodotti e processi grazie alla conoscenza condivisa, a un’expertise elevata e alla profonda conoscenza di tecniche e materiali.
Il potere attrattivo dei distretti industriali
Chi cerca opportunità di carriera in una specifica area geografica e in un settore ad elevata specializzazione trova nei distretti industriali specializzati il proprio contesto ideale. Il know-how che si sviluppa al loro interno è continuo e garantisce alle imprese un vantaggio competitivo che attrae talenti, competenze e innovazione. Non è una semplice opportunità di carriera, quella che i distretti industriali offrono: la loro vitalità e il loro dinamismo rappresentano un plus per i professionisti che hanno competenze solide e un marcato interesse per i contesti proiettati al futuro.
In termini di Talent Acquisition, risultano particolarmente vincenti le imprese che hanno investito in attrezzature e sistemi di automazione all’avanguardia, in quanto capaci di migliorare i tassi di produttività e di attrarre i talenti del settore IT. A fare la differenza è anche la creazione di un ambiente di lavoro diversificato e inclusivo. La diversità, infatti, aiuta la creatività e l’innovazione, porta a una maggiore produttività e a migliori opportunità di crescita: per questo motivo, il 67% dei candidati dichiara di valutare le aziende in base alle loro politiche D&I. Infine, restano determinanti le politiche di formazione e sviluppo, la retribuzione, i benefit, la flessibilità e la capacità di coinvolgere i dipendenti.