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Published 9 Dicembre 2024 - in Knowledge Center

Obiettivi ESG e performance aziendale: il ruolo strategico del Top Management | Wyser

Obiettivi ESG e performance: un nuovo approccio per il Top Management

Negli ultimi anni, il contesto competitivo ha visto emergere un nuovo paradigma e gli obiettivi ESG (ambientali, sociali e di governance) non sono più un’opzione, ma una componente strategica fondamentale per generare valore aziendale sostenibile. Per il Top Management la sfida non consiste solo nell’adozione di iniziative mirate alla sostenibilità, ma nell’integrare gli obiettivi ESG all’interno dei modelli operativi e delle metriche di performance, con l’obiettivo di rafforzare il posizionamento competitivo dell’impresa. Questo cambio di prospettiva richiede un approccio strategico che allinei il perseguimento degli obiettivi ESG ai risultati finanziari, facendo leva su indicatori misurabili che garantiscano una crescita profittevole e responsabile.

ESG e cambiamenti di business

La strategia ESG (Environmental, Social, Governance) è sempre più centrale nella vision e nelle decisioni aziendali. Le aziende hanno accelerato l’attivazione di politiche per l’efficientamento, la riduzione dei consumi e l’utilizzo di fonti rinnovabili per far fronte all’aumento dei costi di produzione, spinte anche dalle nuove normative nazionali e comunitarie. Ma, alla base del cambiamento, vi è anche una nuova coscienza culturale: imprese, manager, società e opinione pubblica aderiscono in modo sempre più ampio ai principi ESG, che non solo consentono alle aziende di rispondere alle crescenti richieste di responsabilità, ma le aiutano anche a innovare, creare valore e rafforzare la propria reputazione.

Per affrontare la sfida della sostenibilità e per raggiungere gli obiettivi ESG, però, le imprese sono chiamate a investire sul capitale umano e sulle sue competenze attraverso l’assunzione di risorse con un background formativo-professionale orientato alla sostenibilità. In quest’ottica si inserisce l’Agenda per le competenze per l’Europa per la competitività sostenibile, l’equità sociale e la resilienza, varata nel 2020 dalla Commissione Europea, che, tra i suoi obiettivi, inserisce percorsi d’apprendimento sulla sostenibilità per 120 milioni di persone all’interno dell’UE. L’obiettivo del documento programmatico è quello di arrivare al 2025 col 70% della popolazione adulta in possesso di competenze digitali di base.

Il ruolo della sostenibilità

Secondo una ricerca di Wyser in merito alle sfide future delle aziende, il 57% dei decision makers italiani (imprenditori, C-level, dirigenti e quadri) ritiene che, ad      impattare maggiormente sul futuro e sulla competitività delle imprese, saranno i cambiamenti tecnologici e la transizione digitale. Seguono l’aumento dei costi di produzione (43%) e la transizione allo sviluppo sostenibile (36%).

Tra i pilastri ESG, la sostenibilità ambientale riveste dunque un ruolo di prim’ordine: su di essa si è concentrato il 46% delle imprese, contro il 32% della governance aziendale e il 22% della sostenibilità sociale. Ma, sebbene le grandi aziende abbiano avviato in maniera precoce la transizione, principalmente per le regolamentazioni impattanti a cui sono sottoposte, è fondamentale che questa avvenga secondo una prospettiva piena e completa che tenga in considerazione tutte le componenti ESG. Soprattutto perché, l’ambito Social, si lega all’ampia sfera del welfare e, quindi, alla salute dei dipendenti e al Work-Life Balance, con conseguenze dirette sulla produttività aziendale.

Per affrontare tali sfide, è necessario che le organizzazioni coinvolgano risorse con precise competenze. Le più importanti, emerse dalla ricerca condotta da Wyser, riguardano le tecnologie per l’innovazione produttiva di processo e di prodotto, la finanza agevolata per il finanziamento degli investimenti, l’economia circolare, l’Energy Management, la legislazione vigente, le tematiche ESG, la rendicontazione socio-ambientale, il People Management, il marketing e la comunicazione.

Come legare le retribuzioni del Top Management agli obiettivi ESG

In Italia, sempre più aziende hanno deciso di agganciare la parte variabile della retribuzione dei manager agli obiettivi ESG. Secondo l’ESG Identity Corporate Index 2024, tale scelta è stata compiuta dal 92,75% delle società quotate (nel 2018 la percentuale era del 24%, nel 2020 del 49%, nel 2023 dell’86%).

Definizione delle metriche ESG

Per iniziare, le aziende devono implementare metriche ESG ben definite. La loro assenza potrebbe indicare una mancanza di sostanza, esponendo le organizzazioni ad accuse di greenwashing o di virtual signalling.

La chiave consiste nello stabilire obiettivi specifici ma è importante che le aziende siano chiare su come misurarli, assicurandosi di avere a disposizione dati e capacità di reportistica per sapere cosa misurare. Le metriche interne, come l’Employee Engagement, dovrebbero inoltre essere separate da quelle esterne così da restringere gli aspetti da considerare, rendendoli il più specifici e pertinenti possibile.

Motivare la decisione

Le aziende devono spiegare chiaramente le ragioni dietro l’introduzione di una retribuzione legata agli ESG, evidenziando i vantaggi derivanti dal raggiungimento di obiettivi specifici.

Sia gli obiettivi ESG, sia la loro rilevanza, devono essere integrati in tutta l’organizzazione e nei processi di pianificazione aziendale. Inoltre, dovrebbero essere assegnate responsabilità specifiche a team pertinenti, per garantire che il loro raggiungimento diventi parte integrante delle decisioni quotidiane.

Stabilire obiettivi raggiungibili

Un’obiezione frequente verso i piani di incentivazione legati agli ESG è il rischio che i dirigenti vengano incoraggiati a concentrarsi su obiettivi troppo semplici: se un CEO ottiene punteggi eccellenti in tutti i settori, è probabile che il programma agli occhi degli stakeholder e dell’opinione pubblica non sembri sufficientemente rigoroso.

Gli obiettivi ESG devono essere ambiziosi, senza dubbio raggiungibili, ma impegnativi: un’azienda che fallisce costantemente nei suoi obiettivi finanziari, ma eccelle in quelli ESG, premiando i dirigenti con bonus sostanziosi, non offre un’immagine positiva di sé. Per questo motivo, mentre gli altri obiettivi dovrebbero essere valutati e premiati su base annuale, gli obiettivi ESG dovrebbero essere oggetto di un piano di incentivi a lungo termine, considerando però le dimensioni dell’azienda, il settore, la cultura aziendale e gli obiettivi strategici più ampi.

Integrare gli obiettivi ESG nelle strategie aziendali e nei modelli operativi non è più solo un’opportunità, dunque, ma una necessità per affrontare le sfide del mercato contemporaneo. L’adozione di metriche chiare e obiettivi misurabili consente alle aziende di combinare sostenibilità e competitività, dimostrando concretamente il proprio impegno verso un futuro responsabile e inclusivo.

Per raggiungere questi traguardi è essenziale un coinvolgimento trasversale che abbracci l’intera organizzazione: dal Top Management, che deve essere incentivato con modelli di remunerazione legati agli obiettivi ESG, fino al capitale umano, forza trainante del cambiamento. Solo attraverso un approccio strategico e coordinato le aziende possono generare valore sostenibile, migliorare la reputazione e consolidare la fiducia degli stakeholder, rispondendo così alle crescenti aspettative della società e del mercato globale.