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Published 4 Agosto 2023 - in Knowledge Center

Temporary Manager: sfide e skill necessarie

Sfide e abilità necessarie del Temporary Manager

Il Temporary Manager (anche chiamato manager a interim o manager a tempo determinato), è il professionista che viene assunto per un periodo di tempo limitato, al fine di gestire una specifica situazione aziendale. In genere, un’azienda si rivolge al Temporary Manager per fronteggiare una crisi, una transizione o una sfida particolare che richiede competenze specifiche e una leadership temporanea.

Le responsabilità di un manager a interim sono dunque variabili, poiché dipendono dal motivo per cui è stato ingaggiato. Può essere incaricato di gestire progetti complessi, risanare un’azienda in difficoltà finanziarie, ristrutturare un’organizzazione, gestire un cambiamento oppure coprire temporaneamente una posizione dirigenziale vacante.

Solitamente, il Temporary Manager è un professionista con ampia esperienza manageriale e un background comprovato nel settore in cui viene chiamato ad operare. Questo gli permette di intervenire in modo rapido ed efficace per risolvere i problemi e raggiungere gli obiettivi prefissati.

Quali sono le sfide di un manager a tempo?

In passato, il Temporary Manager veniva assunto principalmente per guidare le aziende attraverso cambiamenti inattesi, cessioni o successioni. Con la pandemia di Covid-19 il suo ruolo è cambiato, fino a riguardare principalmente due aspetti: la gestione delle sfide (successive alla pandemia, la guerra, l’inflazione, la recessione ecc.) e la transizione tecnologica che, dopo il 2020, ha subito una netta accelerata.

La carenza di personale con competenze digitali ha reso più difficile per molte aziende restare competitive. Secondo una ricerca condotta da 4.Manager, progetto di Confindustria e Federmanager, il 65% degli imprenditori italiani ha avvertito la necessità di dotarsi di competenze manageriali, ma il 76,5% delle aziende non riesce a trovare figure con le giuste skill, specialmente in ambito digital. Ed è proprio qui che entra in gioco il Temporary Manager.

Un’altra delle sfide più spesso affrontate dal manager ad interim è il passaggio generazionale. Secondo i più recenti dati Istat, il 75,2% delle imprese italiane con più di tre dipendenti è controllata da una persona fisica o da una famiglia. Il passaggio generazionale è quindi inevitabile ma, come rilevato dall’analisi di Studio Temporary Manager S.p.A., solo il 15-20% delle aziende sopravvive alla terza generazione.

Il motivo? La scarsa pianificazione del passaggio. Solamente il 15% degli imprenditori ha lavorato con anticipo, preparando l’”erede” alla posizione che sarebbe andato a ricoprire. Inoltre, il 69% degli imprenditori ha preferito concentrarsi sul mantenimento dell’equilibrio familiare piuttosto che sulla competitività dell’impresa. La nuova persona, spesso, non è quindi adatta al ruolo, e ciò ha un impatto negativo sul benessere dei lavoratori e sulla produttività aziendale.

Guardando alle imprese che stanno vivendo in questo momento il passaggio generazionale, l’86% di manager e dipendenti si dice preoccupato. Il 90% di loro ritiene fondamentale affidarsi ad un professionista esterno, il Temporary Manager per l’appunto, che possa guidare l’azienda attraverso questa delicata fase.

Temporary Manager, le skill necessarie

Per diventare Temporary Manager è necessario possedere precise capacità. L’esperienza professionale deve infatti essere associata ad importanti abilità trasversali, perché un manager a tempo possa raggiungere i goal stabiliti. Quali sono queste abilità? Di seguito, andiamo ad elencare le principali.

Capacità comunicative efficaci

La capacità di fornire messaggi chiari a interlocutori molto diversi è un’abilità essenziale, soprattutto quando ci si inserisce in un contesto e in dinamiche preesistenti. Un manager a interim deve, infatti, gestire situazioni di leadership impegnative, combinando empatia, sensibilità, autorevolezza e decisione, così da potersi integrare nelle organizzazioni coinvolgendo rapidamente la forza lavoro.

Capacità di gestione del cambiamento

Il miglioramento continuo e il cambiamento sono aspetti importanti degli incarichi a interim: i professionisti che mettono in discussione comportamenti, atteggiamenti e modi di lavorare radicati, e che lavorano costantemente per migliorarsi, hanno maggiori possibilità di successo. Tuttavia, saper gestire il cambiamento e sapersi migliorare non basta: è necessario anche che il Temporary Manager sappia influenzare positivamente e motivare le persone al cambiamento.

Per intercettare i manager migliori, un’azienda deve affidarsi anche a strumenti che siano in grado di analizzare i profili dal punto di vista delle Hard e delle Soft Skill, ma anche della loro motivazione al cambiamento.

Come il Winn Assessment , strumento proprietario di Wyser sviluppato per valutare l’attitudine dei Manager a una leadership innovativa, vincente e agile in contesti dinamici e mutevoli.

Pensiero strategico

Il pensiero strategico è una skill che ogni manager dovrebbe possedere. Chi è assunto a tempo indeterminato ne ha bisogno per guardare l’organizzazione nel suo insieme e per adottare l’approccio migliore per ottenere risultati a lungo termine. Nell’interim management l’importanza del pensiero strategico è amplificata dalla necessità di applicare rapidamente queste abilità a una serie di situazioni.

Il pensiero strategico consente infatti di:

  • stabilire una direzione chiara per il futuro, andando a stilare una tabella di marcia per il raggiungimento degli obiettivi a medio e lungo termine;
  • identificare nuove opportunità e potenziali minacce, anticipare i cambiamenti e capitalizzare le opportunità emergenti;
  • allocare le risorse in modo efficace;
  • promuovere la collaborazione e il lavoro di squadra.

Flessibilità e adattabilità

Sapersi adattare è una skill che necessariamente un manager a tempo deve possedere. Ogni incarico ad interim è unico: un buon Temporary Manager è dunque in grado di riconoscere e adattarsi alla specifica cultura aziendale e alle priorità di ogni cliente.

Non solo: talvolta i manager a tempo possono trovarsi a dover affrontare colloqui con breve preavviso e incarichi basati su informazioni minime, tempi di lavoro ristretti e l’aspettativa che si integrino fin da subito nel contesto in cui vengono chiamati ad operare. L’adattabilità, la capacità di fronteggiare la scarsità di informazioni e il mantenimento della calma in situazioni d’incertezza sono dunque caratteristiche imprescindibili.

Leadership e decision making

Valutare le situazioni, pensare velocemente e prendere decisioni sotto pressione sono tutte qualità fondamentali. Se i lavoratori non hanno fiducia nella leadership e nell’abilità del manager a interim, difficilmente potranno seguirlo e fidarsi di lui. Per questo motivo il Temporary Manager deve cercare soluzioni creative ai problemi, ascoltare il team e implementare strategie innovative.

Non essendo coinvolto nelle politiche aziendali, e non avendo un passato all’interno dell’organizzazione, il manager a tempo può focalizzarsi sugli obiettivi. Inoltre, portando con sé la vasta conoscenza di ciò che ha funzionato in imprese simili, può prendere decisioni basate sulla sua esperienza suggerendo le soluzioni più efficaci.