L’importanza del lifelong learning nella cultura aziendale
Il lifelong learning, anche detto apprendimento continuo, è un tipo di formazione che avviene su base volontaria, al di fuori del contesto scolastico tradizionale. Nonostante non esista una definizione universalmente accettata, con il termine lifelong learning si identifica un processo formativo che si svolge in contesti diversi da quelli convenzionali.
Una volta completato il percorso scolastico, non vige l’obbligo di impegnarsi nello studio o nel perfezionamento delle proprie skill. Tuttavia, facendo propria la filosofia secondo cui la vita è un percorso costante di apprendimento, ci si può aprire all’acquisizione di nuove abilità.
Attraverso il lifelong learning, è possibile quindi sviluppare nuove competenze, ma anche generare idee innovative e acquisire una comprensione più approfondita del proprio settore. Inoltre, si impara a capire meglio le motivazioni e le azioni dei colleghi, dei clienti e dei superiori: ottenere una comprensione più profonda del pensiero altrui non solo migliora la capacità di valutare le situazioni, ma espande anche il proprio punto di vista.
Lifelong learning in azienda: i vantaggi
Perché il lifelong learning in azienda è importante? Perché attrae talenti, e migliora l’Employee Retention. Secondo un recente report, il 94% dei dipendenti resterebbe più a lungo in azienda se questa investisse nello sviluppo della sua carriera.
Il tempo di “svalutazione” delle competenze, inoltre, sta diminuendo: se qualche tempo fa era di 10-15 anni, ora è di soli cinque. Ciò significa che, tra cinque anni, la nuova abilità avrà la metà del valore di quando è stata acquisita. E, poiché la velocità con cui è necessario apprendere nuove skill per restare competitivi è in rapido aumento, è evidente il motivo per cui le persone preferiscono le aziende con una forte cultura del lifelong learning.
Inoltre, l’apprendimento continuo incide sulla produttività e sul coinvolgimento dei dipendenti: i lavoratori delle aziende che investono in formazione hanno l’83% di probabilità in più di sentirsi felici, motivati e coinvolti, il che ha conseguenze anche sulla loro fedeltà nei confronti dell’azienda e sulla loro produttività.
È evidente come l’impatto del lifelong learning non possa essere sottovalutato. La formazione continua porta ad una maggiore occupabilità e mobilità lavorativa interna, permette ai dipendenti di aggiornare costantemente le skill, e di acquisire competenze in settori chiave come la trasformazione digitale, la leadership e la gestione del cambiamento.
Questo non è solo fonte di un vantaggio competitivo per l’azienda, ma diventa essenziale per la sua sostenibilità a lungo termine.
Il futuro del lifelong learning
Secondo il rapporto di LinkedIn “Workplace Learning”, pubblicato nel 2023, le competenze richieste nel mondo del lavoro sono cambiate del 25% dal 2015 a oggi. Al contempo, il 77% delle aziende ha difficoltà a ricoprire i ruoli vacanti.
Man mano che vengono rilasciate e adottate nuove tecnologie aumenta la necessità di una solida formazione di base. In un simile contesto, le organizzazioni con programmi di lifelong learning sono più competitive.
Sempre secondo LinkedIn, l’89% dei professionisti che si occupano di formazione ritiene che lo sviluppo proattivo delle competenze dei dipendenti possa consentire alle organizzazioni di orientarsi meglio nel futuro del lavoro. Alcune delle abilità più ricercate includono:
- management;
- comunicazione;
- customer service;
- leadership.
I trend del lifelong learning
Tra i trend del lifelong learning troviamo l’integrazione delle LXP (Learning Experience Platform). L’apprendimento continuo, così come il Reskilling e la formazione incentrata sui dipendenti, sono tutti facilitati dall’integrazione delle LXP, il cui mercato si pensa supererà i 2 miliardi di euro entro il 2026.
Le LXP offrono tutti gli strumenti necessari per costruire moderni programmi di formazione e sviluppo, con percorsi di apprendimento unici. Ciò include la combinazione di contenuti didattici provenienti da un’ampia gamma di fonti, strumenti per la creazione di nuovo materiale, e un maggior numero di dati per consigliare a ciascun dipendente il materiale più pertinente.
Un altro trend da tenere d’occhio è il microlearning, la suddivisione dei contenuti formativi in brevi moduli, che possono essere consultati rapidamente e facilmente. Particolarmente adatto in tutti quei contesti in cui non si ha il tempo per lunghe sessioni di formazione, può essere anche personalizzato per soddisfare le esigenze specifiche di ciascun dipendente.
Infine, due tendenze particolarmente forti nell’ambito del lifelong learning sono la gamification e il mobile learning. La gamification prevede l’aggiunta di elementi-gioco all’interno dei contenuti formativi, così da renderli più interattivi. Il vantaggio? Un maggiore coinvolgimento dei lavoratori, tassi di fidelizzazione più elevati e prestazioni migliorate.
Il mobile learning consiste, invece, nella fornitura di contenuti formativi attraverso dispositivi mobili come smartphone e tablet, andando a migliorare l’accessibilità, la flessibilità e la comodità del lifelong learning.