Competenze Manageriali: come crescere nel ruolo di leader
In un mercato del lavoro sempre più competitivo, essere un manager capace di avere un impatto non significa solo ricoprire un ruolo di responsabilità, ma saper guidare persone, prendere decisioni strategiche e creare valore per l’organizzazione. Le competenze manageriali, un mix di conoscenze tecniche e soft skill, sono il vero tratto distintivo di manager d’eccellenza, perché permettono loro di affrontare sfide complesse e di essere profili altamente ricercati nel mercato del lavoro.
INDICE DEI CONTENUTI
Comprendere quali siano le competenze manageriali più richieste, come svilupparle attraverso la formazione e in che modo possano influenzare i risultati aziendali, il clima organizzativo e la motivazione del team è fondamentale per chi aspira a distinguersi in un contesto sempre più dinamico.
Cosa sono le competenze manageriali?
La teoria definisce le di competenze manageriali come quell’insieme di conoscenze, abilità, attitudini ed esperienze che consente a un individuo di gestire e guidare efficacemente un’organizzazione o una squadra. Queste competenze comprendono capacità decisionali, organizzative, comunicative e di leadership, necessarie per raggiungere obiettivi strategici, ottimizzare le risorse e migliorare il rendimento complessivo dell’organizzazione. (Lussier, Achua, “Leadership: teoria, applicazione e sviluppo delle competenze”)
In altre parole, si tratta di un insieme di capacità e atteggiamenti necessari per dirigere e coordinare persone, progetti e processi. Nel gergo del mondo del lavoro, spesso, si parla anche di “capacità di far accadere le cose”, riferendosi al potere di visualizzare un obiettivo e di mettere in atto le condotte necessarie a perseguirlo, anche coordinando il lavoro di altre persone.
A differenza di tratti caratteriali e qualità che ineriscono alla persona, le capacità manageriali non sono innate. Possono essere acquisite e affinate nel tempo, sia attraverso l’esperienza sul campo, sia attraverso percorsi di formazione specifici.
Perché le competenze manageriali sono importanti per il successo aziendale?
La crescita e il raggiungimento degli obiettivi da parte di un’organizzazione, la sua capacità di innovare, così come la soddisfazione delle persone che ne fanno parte, dipendono in gran parte dalla diffusione di capacità manageriali al proprio interno.
Manager competenti incidono positivamente su diversi aspetti della vita di un’organizzazione, a partire dalla gestione dei team di lavoro:
- sono in grado di migliorare l’efficienza del team assegnando ruoli e responsabilità in modo strategico e valorizzando l’apporto di ciascun individuo;
- le loro capacità di comunicazione, empatia e negoziazione consentono di gestire i conflitti in modo costruttivo e di trasformare le tensioni interne in opportunità di crescita;
- sono capaci di creare un contesto sicuro per l’espressione della creatività, favoriscono l’innovazione e la competitività, garantendo che l’organizzazione rimanga al passo con le dinamiche di mercato.
Una simile modalità di gestione del team ha due effetti tra loro concatenati. Il primo è l’aumento della motivazione e della soddisfazione delle persone, che contribuiranno a creare un clima aziendale di collaborazione, sereno e più piacevole anche durante fasi di lavoro più intenso. Il secondo effetto, direttamente collegato al primo, è l’aumento della produttività con una ricaduta diretta sui risultati economici dell’azienda: una indagine Gallup [¹] stima che aziende con persone con alti livelli di motivazione e coinvolgimento siano più redditizie del 21%.
Categorie di competenze manageriali e le principali richieste dal mercato
Le competenze manageriali si dividono in tre categorie fondamentali: competenze tecniche, competenze concettuali e competenze interpersonali. Le prime riguardano la padronanza di strumenti, processi e analisi dei dati; le seconde implicano la capacità di elaborare strategie e gestire la complessità; le terze si concentrano sulla comunicazione, la leadership e la gestione dei rapporti interpersonali [²].
Le competenze tecniche variano molto in base al settore e si stanno evolvendo rapidamente: secondo LinkedIn [³], dal 2015 le competenze richieste sono cambiate del 25%, e si prevede che questa percentuale salga al 65% entro il 2030. Tuttavia, trasversalmente ai settori, è richiesto un alto livello di digitalizzazione, la conoscenza dei processi aziendali e la capacità di prendere decisioni basate sui dati.
Di fronte a questo scenario in continua evoluzione, le aziende ricercano sempre più competenze concettuali e interpersonali che sono trasversali ai settori, come adattabilità e comunicazione efficace. Tra le più richieste figurano anche pianificazione e organizzazione, leadership, empatia, decision making, problem solving, delega, gestione del team e risoluzione dei conflitti.
Di seguito, approfondiamo un elenco delle principali competenze manageriali.
Pianificazione e organizzazione
È la capacità di organizzare risorse e attività in modo efficiente per raggiungere gli obiettivi aziendali riducendo gli sprechi I manager pianificano il proprio lavoro e quello degli altri.
Suddividono i compiti all’interno del team e gestiscono i tempi, le energie e i mezzi a disposizione, anche di natura economica, da destinare al raggiungimento di uno o più obiettivi, determinando così la produttività del gruppo di lavoro.
Leadership
Spesso confusa con il team management, la leadership è in realtà la capacità di essere di ispirazione e di guidare il team verso una visione condivisa, coerente con gli obiettivi dell’organizzazione e funzionale al suo successo.
Esistono più stili di leadership che un manager competente deve saper scegliere adattandosi al contesto e alle necessità delle persone con cui si interfaccia. Lo psicologo e scrittore Daniel Goleman ha teorizzato sei tipologie di leadership di successo: visionaria, democratica, affiliativa, regolatrice, autoritaria, basata sul coaching.
Altri teorici, come Bernard Bass parlano di leadership transazionale, ossia quella basata sul controllo delle attività quotidiane e un sistema di ricompense e penalità, e di leadership trasformazionale, riferendosi alla capacità manageriale di influenzare positivamente la crescita delle persone.
Comunicazione efficace
Secondo analisi LinkedIn [³], la capacità di comunicazione è salda in cima alla lista delle competenze più richieste in generale, non solo per candidati e candidate manager. Sono molte le situazioni in cui entra in gioco, ad esempio: ricevere brief, presentare progetti, trasmettere obiettivi e compiti al team, fornire feedback costruttivi. In tutte queste situazioni la comunicazione è tanto più efficace quanto più è chiara e concisa.
Fa parte delle competenze di comunicazione anche la capacità di ascoltare attivamente e di esprimersi in modo empatico. Questa abilità facilita la collaborazione, la risoluzione dei conflitti e riduce le incomprensioni. La ricaduta è il miglioramento dell’efficienza operativa e la creazione di un clima positivo all’interno del team.
Capacità decisionali (decision making)
La responsabilità dei manager è legata al ruolo di decision maker all’interno dell’organizzazione: sono loro a prendere le decisioni, soprattutto strategiche, necessarie al successo di un’attività.
In un contesto di forte evoluzione su diversi fronti – tecnologico, normativo, ambientale, geopolitico – le aziende che vogliono restare competitive hanno bisogno di manager con la capacità di prendere decisioni basate sui dati, in tempi molto rapidi e sotto pressione, utilizzando pensiero critico e conoscenze specifiche di settore.
Problem solving
La capacità di risolvere i problemi, o problem solving, è strettamente connessa a quella di prendere decisioni. Nella vita quotidiana di un’azienda, infatti, si presentano questioni sempre nuove, spesso impreviste, ed è cruciale poter contare su chi ha la capacità di analizzarli e trovare la migliore soluzione possibile.
Il problem solving entra in gioco proprio quando non c’è una soluzione predefinita ed è necessario applicare capacità analitiche e pensiero laterale per trovarne una creativa e innovativa.
Capacità di delega
All’elevato carico di responsabilità decisionale fa da bilanciamento una riduzione del ruolo operativo per le figure manageriali. Per questo diventa essenziale la capacità di delega, ossia distribuire incarichi e responsabilità ai membri del team, individuando le persone più adatte a svolgere specifici ruoli e compiti.
Si tratta di una scelta cruciale, incide sullo svolgimento efficace dell’attività e sui livelli di produttività. Una delega efficace consente al manager di concentrarsi su attività strategiche, mentre i collaboratori acquisiscono nuove competenze e fiducia nelle proprie capacità.
Gestione del team e motivazione
I manager hanno un ruolo cruciale nel determinare il livello di motivazione delle persone: secondo un recente report Gallup [⁴], influenzano il 70% della variazione nell’engagement del gruppo di lavoro. Un basso livello di coinvolgimento e di motivazione ha ripercussioni negative sul benessere delle persone, sul business dell’azienda e addirittura sull’economia globale: si stima che lo scarso engagement sia la causa di perdite pari al 9% del PIL mondiale.
Per questo diventa indispensabile contare su manager che abbiano la capacità di motivare in maniera costante i collaboratori, sostenendoli quando ne hanno bisogno, riconoscendo i loro meriti e creando un ambiente sicuro dove possano esprimere il loro pieno potenziale.
Gestione del conflitto
Capacità di ascolto e intelligenza emotiva consentono ai manager di individuare cause di tensione interna, anche quando queste non sono del tutto emerse. Sono competenze funzionali a quella di gestione del conflitto: una volta individuato, bisogna adottare strategie di risoluzione, componendo il conflitto e trasformandolo in un momento di crescita.
Empatia
L’empatia è la capacità di mettersi nei panni degli altri, di ascoltare e comprendere i loro bisogni, difficoltà e sentimenti. È diventata una delle competenze più richieste per chi ricopre ruoli manageriali perché, attraverso la comprensione del punto di vista altrui, si crea un ambiente di lavoro in cui le persone si sentono ascoltate e valorizzate. Con empatia i manager instaurano relazioni di fiducia, rendendo la comunicazione più semplice e aumentando la motivazione e il coinvolgimento dei collaboratori.
Adattabilità
La domanda di questa competenza è in costante crescita per effetto del contesto di grande incertezza e cambiamenti continui e sempre più rapidi che anche le organizzazioni stanno attraversando. Le trasformazioni digitale e sostenibile, ad esempio, hanno effetti su tantissimi aspetti del lavoro: dalla sua organizzazione, ai processi, dai rapporti con la filiera alla strategia di business.
Il cambiamento fa parte della quotidianità e comporta per le aziende un necessario adattamento per restare competitive e attrattive. Per questo è essenziale che le figure che prendono le decisioni e determinano il successo di un’organizzazione sappiano affrontare con flessibilità il contesto di mercato e quello aziendale fortemente dinamico e mutevole.
Conoscenza del mercato e approccio data-oriented
Per poter reggere responsabilità e ruolo decisionale, i manager devono dimostrare di avere una solida conoscenza del mercato in cui l’azienda opera e un approccio data-oriented. La capacità di raccogliere, analizzare e interpretare i dati, infatti, è essenziale per valutare le performance del team e dell’organizzazione, ma anche per conoscere o anticipare i trend di mercato e prendere decisioni informate e in linea con le tendenze.
Il cambiamento fa parte della quotidianità e comporta per le aziende un necessario adattamento per restare competitive e attrattive. Per questo è essenziale che le figure che prendono le decisioni e determinano il successo di un’organizzazione sappiano affrontare con flessibilità il contesto di mercato e quello aziendale fortemente dinamico e mutevole.
Come sviluppare e migliorare le competenze manageriali?
Tutte le competenze manageriali possono essere apprese, affinate o aggiornate attraverso percorsi e fonti differenti, che possono essere composte per creare un piano di sviluppo personalizzato. Allo sviluppo di competenze manageriali, infatti, possono concorrere:
- Percorsi di formazione formale come MBA, master, corsi di perfezionamento ed executive education. La formazione formale offre strumenti analitici, visione strategica e networking, fondamentali per la crescita professionale. Tuttavia, può risultare teorica, costosa e dispendiosa in termini di tempo.
- Formazione sul campo (on-the-job training) con coach e programmi di mentorship. Questo tipo di formazione consente ai manager di sviluppare competenze direttamente nell’ambiente di lavoro, favorendo un apprendimento pratico e immediatamente applicabile.
- Auto-apprendimento attraverso letture, corsi online o eventi di networking. Rappresenta un approccio proattivo alla crescita professionale che, con un limitato impiego di tempo, dà la possibilità di approfondire singoli argomenti.
È fondamentale, però, che la formazione sia continua. Il cosiddetto lifelong learning è cruciale per continuare ad avere un impatto attraverso i cambiamenti portati dall’innovazione tecnologica, dalle evoluzioni di mercato e dalla trasformazione dei modelli di leadership sempre più orientati a empatia e inclusione.
Come valutare e gestire le competenze manageriali
Per assicurarsi di avere le persone giuste nelle posizioni di management è necessario valutare le competenze manageriali presenti in azienda tramite valutazioni periodiche e feedback a 360°, che raccolgono opinioni da superiori, colleghi e collaboratori, restituendo un quadro completo delle capacità manageriali di una persona.
Per misurare le competenze e le capacità dei manager è utile fissare dei KPI, ossia degli indicatori di performance che permettano di misurare l’efficacia manageriale in termini di raggiungimento degli obiettivi, gestione del team e impatto sul business.
Mappare e valutare le competenze manageriali deve essere un processo dinamico che accompagna non solo la valutazione interna, ma anche le fasi di selezione, per garantire che le persone scelte siano realmente in grado di rispondere alle sfide del contesto aziendale, che è sempre più complesso e in continua evoluzione.