LINKEDIN

Published 11 Giugno 2025 - in Knowledge Center

Span of Control: cos’è e come influisce sull’organizzazione | Wyser

Span of Control: come migliorare il management aziendale

Quante persone può gestire un manager in modo efficiente ed efficace?    

Lo Span of Control (anche detto Span of Management, o “intervallo di controllo”) descrive il numero di livelli e di manager in un’organizzazione. In un contesto organizzativo sempre più dinamico e complesso, è un parametro chiave per disegnare strutture organizzative funzionali, capaci di sostenere l’evoluzione dell’impresa e garantire la soddisfazione e il benessere delle persone che vi lavorano.

È quindi indispensabile conoscere il concetto di Span of Control e le sue tipologie, indagare i fattori che ne determinano l’efficacia e comprendere come ottimizzarlo per avere un impatto positivo sull’organizzazione e sulla gestione delle risorse umane.

INDICE DEI CONTENUTI

Cos’è lo Span of Control?

Lo Span of Control è definito come il numero di collaboratori che un manager è in grado di gestire in modo efficace e diretto.

È uno dei principali indicatori della complessità di una posizione manageriale. Indica l’estensione del team da gestire e influenza la tipologia e profondità delle competenze – tecniche, organizzative e relazionali – necessarie per coordinare attività, motivare persone e assicurare risultati.

Con un approccio meramente matematico, il calcolo dello Span of Control in un’organizzazione o un suo dipartimento è il rapporto tra il numero complessivo dei dipendenti e il numero dei manager. Esemplificando: un’azienda di 450 dipendenti, con 30 manager in organico avrà un intervallo di controllo di 15:1, ossia quindici collaboratori per ciascun manager.

Per l’azienda, però, non è solo una questione numerica, bensì strategica. Lo Span of Control e i modelli organizzativi si influenzano a vicenda e l’ampiezza dell’intervallo incide su motivazione, costi, flussi comunicativi e capacità di adattamento dell’organizzazione.


Tipologie di Span of Control nell’organizzazione aziendale

Nella classificazione dello Span of Control si individuano due tipologie, distinte per caratteristiche e implicazioni per l’organizzazione: Span of Control ristretto (Narrow Span) e Span of Control ampio (Wide Span).


Span of Control ristretto (Narrow Span)

Se l’organizzazione prevede uno Span of Control ristretto, ciascun manager avrà un numero limitato di persone a diretto riporto. Questa configurazione è tipica delle organizzazioni con una struttura gerarchica più verticale, dove la catena di comando è molto definita e il numero di manager è superiore a quello di figure in ruoli operativi e quindi i livelli di supervisione sono numerosi.

In questo contesto, il manager ha l’opportunità di dedicare più tempo a ciascun membro del team, offrendo supporto personalizzato, formazione continua e una supervisione ravvicinata delle attività.

Sono diversi i vantaggi dello Span of Control ristretto: consente una relazione più diretta e personalizzata tra manager e collaboratori, favorendo coaching individuale, comunicazione fluida e uno sviluppo professionale accelerato grazie a feedback costanti.

Tuttavia, questo modello comporta costi organizzativi più elevati, processi decisionali più lenti e, se eccessivamente controllante, può limitare l’autonomia del team, generando frustrazione nei profili più esperti.

Span of Control ampio (Wide Span)

Lo Span of Control ampio (Wide Span) si verifica quando un manager supervisiona un numero elevato di collaboratori diretti, spesso superiore a 10 unità. È una configurazione comune nelle organizzazioni moderne che adottano strutture piatte, decentralizzate o orientate alla delega e all’empowerment. Questa impostazione è spesso associata a un cambiamento culturale: si sposta l’attenzione dal controllo alla fiducia, dall’esecuzione alla responsabilizzazione, favorendo team più autonomi e resilienti.

Uno Span of Control ampio offre vantaggi rilevanti in termini di riduzione dei costi organizzativi, maggiore snellezza strutturale e rapidità decisionale, oltre a favorire autonomia e cultura della responsabilizzazione.

Tuttavia, se non ben gestito, può comportare criticità come il sovraccarico del manager, difficoltà di supervisione puntuale, rischio burnout [1] e perdita di coesione, specialmente in contesti complessi o privi di strumenti e processi adeguati.


Lo Span of Control ottimale

Sebbene esistano degli standard indicativi per ciascun settore, ogni azienda ha le proprie specificità e inseguire l’idea di uno Span of Control universale è illusorio. Non esiste un parametro fisso che si adatti a tutte le tipologie di manager e al lavoro che svolgono.

Inoltre, nelle varie fasi di vita dell’azienda l’intervallo di controllo ottimale può variare ed è più simile ad un range (ad esempio, da 3 a 5 collaboratori) che ad una proporzione fissa (15:1).

Lo Span of Control ottimale è, quindi, un equilibrio dinamico tra gli intervalli ampio e ristretto, finalizzato a bilanciare vantaggi e svantaggi con lo scopo di massimizzare efficienza ed efficacia organizzativa [2].


Fattori chiave che influenzano lo Span of Control

Secondo le analisi realizzate da McKinsey e da Bain [3], lo Span of Control ottimale dipende dalla maturità dell’organizzazione, dalla complessità dei ruoli e dall’effettiva capacità manageriale. Ecco alcuni fattori chiave che influenzano lo Span of Control e devono essere presi in considerazione per individuare l’intervallo di controllo ottimale.

  • Complessità del lavoro e natura delle mansioni: lo Span of Control è tanto più ristretto quanto più i compiti sono variabili, non ripetibili e tecnici. Il manager dovrà dedicare molto tempo alla supervisione di ciascun collaboratore per garantire qualità e un’esperienza di lavoro positiva per il team.
  • Esperienza, competenza e autonomia dei dipendenti: quando i collaboratori sono esperti, competenti e in grado di lavorare in autonomia, il manager può gestire un numero maggiore di risorse senza compromettere l’efficacia. A parità di complessità delle mansioni, un team maturo richiede meno supervisione diretta, permettendo di ampliare l’intervallo di controllo[4].
  • Stili di leadership e competenze manageriali: un manager abile a delegare e responsabilizzare potrà avere uno Span più ampio rispetto a chi ha uno stile di leadership più autoritario. Per delegare efficacemente sono indispensabili elevate capacità di comunicazione e motivazione: per trasmettere in modo chiaro obiettivi, compiti, scadenze e garantire il coinvolgimento dei collaboratori e i livelli di performance.
  • Utilizzo della tecnologia e degli strumenti di comunicazione: piattaforme collaborative, software di gestione e strumenti digitali possono consentire un intervallo di controllo più ampio, riducendo i tempi di scambio delle informazioni e semplificando la gestione delle attività quotidiane.
  • Struttura organizzativa e grado di decentralizzazione: nelle organizzazioni “alte” o verticali, caratterizzate da una struttura gerarchica con molti livelli manageriali è tipico riscontrare un Narrow Span. Viceversa, le organizzazioni “piatte” sono contesti dove è più comune un Wide Span perché i manager possono comunicare direttamente con più persone e hanno più autonomia decisionale rispetto al vertice, richiedendo meno livelli di controllo.
  • Cultura aziendale: lo Span of Control si amplia nelle organizzazioni che promuovono una cultura basata sulla fiducia, l’autonomia e la responsabilità delle persone. Se adeguatamente formate, saranno risorse a cui il manager potrà delegare più efficacemente.
  • Costo ed efficienza: qualunque modello organizzativo si adotti, sarà sempre necessario bilanciare i costi di supervisione (ad esempio il numero di manager o i costi burocratici) con la produttività complessiva.


Impatto dello Span of Control sull’organizzazione e sull’efficienza aziendale

Come anticipato precedentemente in questo articolo, lo Span of Control ha conseguenze dirette e indirette su vari aspetti dell’organizzazione e sulle sue performance complessive.

  • Sulla struttura organizzativa (organigramma): l’intervallo di controllo ampio è tipico delle organizzazioni piatte e decentralizzate e si contrappone a quello ristretto che porta a strutturare gerarchiche piramidali con molti livelli, in cui le decisioni strategiche vengono prese ai vertici.
  • Sulla comunicazione interna: specularmente rispetto all’impatto sulla struttura organizzativa, uno Span of Control ampio favorirà i flussi comunicativi orizzontali, consentendo una maggior flessibilità e rapidità decisionale, mentre un modello Narrow Span favorirà la comunicazione verticale e il controllo centrale.
  • Sull’empowerment, la motivazione e la soddisfazione dei dipendenti: una presenza significativa ma non oppressiva del manager fa sentire i collaboratori valorizzati, più coinvolti nei processi decisionali e più soddisfatti del proprio ruolo all’interno dell’organizzazione.
  • Sulla qualità delle decisioni e la rapidità dei processi: ampiezza dello Span e correlata tipologia di organigramma implicano differenti processi di decision making. In aziende con intervalli di controllo più ampi le decisioni sono decentralizzate e prese in maniera snella da manager più vicini all’operatività. Viceversa, laddove lo Span of Control è più ristretto, i processi decisionali devono risalire al vertice, perciò sono più complessi e lenti, ma godono di un maggior grado di qualità.
  • Sui costi operativi: a parità di condizioni, più ampio è l’intervallo di controllo, minori sono i costi operativi e maggiore l’efficienza. Tuttavia, se l’intervallo diventa troppo ampio per un controllo efficace, l’azienda ne risente in termini di performance e qualità.
  • Sulla flessibilità e adattabilità: rapidità decisionale e responsabilizzazione delle persone che fanno parte dell’organizzazione sono fondamentali per la reattività dell’azienda ai cambiamenti di mercato. Per questo motivo, in un contesto estremamente dinamico e imprevedibile, la tendenza attuale è verso un allargamento dello Span of Control.
  • La relazione con gli stili di leadership: uno Span of Control ampio richiede necessariamente uno stile di leadership basato sulla delega e sulla responsabilizzazione dei propri collaboratori. Una leadership autoritaria o controllante, se estesa ad un numero troppo elevato di persone rischierebbe di sovraccaricare il manager e penalizzare la performance del team. Quando l’intervallo di controllo è più ristretto la leadership può avere uno stile più direttivo, specialmente se i collaboratori hanno un basso livello di competenze o necessitano di una guida più presente.


Span of Control nelle diverse strutture organizzative e contesti

Lo Span of Control assume configurazioni diverse in base al modello organizzativo adottato. Ogni struttura — funzionale, divisionale, a matrice o per dimensione aziendale — presenta specifiche esigenze di supervisione, coordinamento e autonomia, che influenzano profondamente la definizione dell’intervallo di controllo più adeguato.

Per un manager, comprendere come varia lo Span of Control all’interno delle diverse strutture organizzative è essenziale per interpretare correttamente il proprio ruolo, calibrare la propria leadership e distribuire in modo efficace tempo, risorse e attenzione.


Span of Control nella struttura funzionale

In una struttura funzionale, i team sono organizzati per competenze (es. Marketing, Finance, Sales). Per un manager, questo significa coordinare persone con background simili e obiettivi specifici, spesso legati all’eccellenza tecnica. Lo span può essere più ampio nei ruoli esecutivi dove le attività sono standardizzate, e più ristretto nei livelli alti o in contesti a elevata specializzazione.

Nel concreto, per un manager responsabile di una funzione specialistica (es. un team di data analyst o ingegneri di progetto), uno Span of Control di 4–6 riporti permette di offrire coaching personalizzato e presidiare la qualità del lavoro. Se invece il team è composto da profili autonomi e con responsabilità operative definite, è possibile allargare l’intervallo di controllo, soprattutto se supportati da strumenti digitali e processi ben formalizzati [2].


Span of Control nella struttura divisionale

Quando l’azienda è suddivisa in divisioni per prodotto, area geografica o tipologia di clientela, il manager si trova a operare in un contesto più autonomo e decentralizzato. Conseguentemente, sarà necessaria una maggiore capacità di coordinamento orizzontale. In questi casi lo Span of Control tende ad essere ampio, ma l’efficacia dipenderà dalla capacità di allineamento tra obiettivi locali e strategia centrale.

Per il manager divisionale, la sfida consiste nel garantire la coerenza tra il lavoro del proprio team e le altre unità aziendali, mantenendo il controllo dei KPI e delle performance operative. Uno Span of Control ampio è sostenibile se supportato da strumenti di reporting agili e una cultura del feedback diffusa.


Span of Control nella struttura a matrice

Questo richiede grande capacità di collaborazione trasversale, chiarezza nei ruoli e attenta gestione delle priorità condivise.

In questo contesto, lo Span of Control non si misura solo in termini numerici, ma anche in termini di intensità relazionale: pochi riporti possono comunque generare carichi gestionali elevati se i progetti sono complessi o in rapida evoluzione; quindi, lo Span of Control tenderà a restringersi. Il manager deve agire come facilitatore, negoziatore e mediatore operativo [5].


Span of Control in start-up, PMI e grandi imprese

La dimensione aziendale influisce direttamente sull’intervallo di controllo di un manager e sul suo ruolo.

  • Nelle start-up, si lavora spesso in team ridotti ma con ampie responsabilità. Lo Span è ampio, ma supportato da informalità e forte spirito imprenditoriale. Il manager è coinvolto direttamente nell’operatività e nella costruzione della cultura aziendale.
  • Nelle PMI, il manager deve bilanciare visione strategica e presidio operativo. Uno span “medio” (6–10 riporti) è frequente, ma richiede capacità di adattamento e flessibilità nei ruoli.
  • Nelle grandi imprese, prevalgono strutture multilivello. Qui, il manager può avere uno Span of Control ampio nei team operativi (grazie alla standardizzazione), ma tende a restringersi nei ruoli chiave per garantire controllo, governance e coerenza con la visione d’impresa.
    Uno scenario ideale è rappresentato dalle scale-up tecnologiche che hanno superato la fase di avvio e stanno crescendo rapidamente. Qui team autonomi operano con processi standardizzati, strumenti digitali e indicatori di performance strutturati. In questi casi, un solo manager può efficacemente supervisionare anche 12–15 collaboratori, concentrandosi su strategia e coordinamento piuttosto che sulla gestione operativa quotidiana[6].

Trovare il giusto equilibrio per la tua organizzazione

Lo Span of Control non è un parametro fisso, ma un equilibrio dinamico determinato da molteplici fattori. Costituisce una leva di progettazione manageriale che incide direttamente su performance, motivazione, comunicazione e crescita delle persone. Valutarlo con metodo significa costruire strutture più agili, ruoli più chiari e team più efficaci.

Individuare lo Span of Control ottimale non può essere solo una scelta top-down. I manager conoscono meglio di tutti le sfide operative, i flussi di comunicazione e i bisogni delle persone che coordinano. Il loro contributo è essenziale per individuare dove serve maggiore presidio, dove è possibile delegare di più e come distribuire responsabilità in modo sostenibile [2].

Rivedere il proprio modello organizzativo, con dati alla mano e il confronto con i manager, è una scelta strategica che può fare la differenza in termini di competitività.

Unlock your next move
and keep growing