Quali sono i trend 2023 del settore retail?
Negli ultimi mesi, a guidare i trend del settore retail è stata la riscoperta del punto vendita. Dopo la crisi pandemica i consumatori sono tornati a frequentare i negozi fisici, che hanno oggi metrature meno estese e un contenuto tecnologico elevato.
A regalare un quadro complessivo del settore è l’Osservatorio innovazione digitale nel retail del Politecnico di Milano.
Analizzando i dati del 2022, l’ente ha delineato le tendenze per l’anno in corso.
I consumatori tornano in negozio (e la digitalizzazione rallenta)
Nel 2022 il valore delle vendite al dettaglio di prodotto totali (online + offline) ha registrato una crescita del 4,7% rispetto all’anno precedente. Se durante la pandemia c’è stato un massiccio ricorso agli e-commerce, a emergenza finita i consumatori sono tornati a frequentare i punti vendita. La penetrazione del commercio elettronico si è assestata all’11%, e le chiusure dei negozi sono rallentate.
Il concetto di negozio è tuttavia cambiato, e questa tendenza si farà più forte nel corso di questo anno e di quelli a venire: alle grandi superfici si preferiranno le metrature ridotte, con largo impiego della tecnologia (gli store con superfici di 1.500-5.000 mq già nel 2021 erano il 12% in meno rispetto al 2020).
Valentina Pontiggia, direttrice dell’Osservatorio del Politecnico, ha evidenziato due cluster: da una parte ci sono i negozianti che hanno paura di investire per via dell’incertezza economica del momento; dall’altro, ci sono i negozianti che hanno scelto di investire nella digitalizzazione (specialmente nel back end) per fronteggiare la crisi e per espandersi.
Tra i trend del 2023 vi è infatti l’ottimizzazione del negozio e delle sue attività: etichette smart per gestire in tempo reale le variazioni di prezzo, potenziamento dei processi lungo la catena di approvvigionamento, ottimizzazione della gestione dei prodotti. Tuttavia, la digitalizzazione del retail non è e non sarà un processo rapido: la condizione d’incertezza generale porta a un cambiamento continuo degli obiettivi intermedi, con i retailer che preferiscono agire step by step anziché adottare una visione di lungo periodo.
Cosa sta succedendo nel retail, a livello internazionale?
Per comprendere a pieno i trend 2023 nel retail, è necessario guardare al contesto globale. Da un lato ci sono gli operatori degli e-commerce, che proseguono a tutta velocità un processo di crescita cominciato con la pandemia, dall’altro ci sono i retailer ancorati ad un concetto tradizionale di negozio. Tuttavia, negli ultimi anni i modelli di business si sono ampliati e i confini si sono fatti più sottili.
Ciò è evidente guardando oltreoceano. Walmart, multinazionale di negozi al dettaglio molto presente negli Stati Uniti, ha deciso di seguire le orme di Amazon: il focus resta sul punto vendita fisico ma, al contempo, sono state sviluppate attività diverse da quelle che formano il core business (advertising, logistica). Aldi e Lidl hanno puntato sulla vendita di un’alta quantità di prodotti, senza brand ma di qualità elevata: una mossa che ha messo in crisi altri colossi del calibro di Tesco, costringendoli ad abbassare i prezzi.
Il settore è dunque in netta evoluzione, nei prossimi anni cambierà il suo aspetto e le sue priorità. Da qui, l’esigenza per i retailer di farsi trovare preparati, e di rispondere a consumatori sempre più informati ed esigenti.
I trend a cui prestare attenzione
Fondamentale sarà adottare un approccio omnichannel: gli acquisti sugli e-store aumenteranno, ma le persone continueranno ad acquistare anche in negozio. I retailer dovranno quindi migliorare i servizi al cliente, l’esperienza in negozio e la gestione dello stock, usufruendo magari di soluzioni di smart data capture per offrire in tempo reale informazioni sui prodotti e controllarne le disponibilità.
Nasceranno sempre più supermercati senza casse, la tecnologia self-scanning verrà implementata e la consegna in giornata sarà sempre più diffusa.
Inoltre, sarà necessario rispondere alle esigenze della Generazione Z, sempre più interessata ad ottenere informazioni sulla sostenibilità e sull’origine dei prodotti.